Report 2022
Si chiude con circa 3 mila visitatori la prima Convention delle Professioni tecniche
Con quasi 3000 presenze complessive, tra relatori dei diversi convegni, tavole rotonde e seminari, professionisti di area tecnica (oltre 500 delegati delle 9 categorie aderenti alle professioni tecniche) e aziende partner (circa 195 iscritti) leader delle più innovative soluzioni tecnologiche, si è chiusa Roma Innovation Hub, la prima Convention delle Professioni tecniche che si è tenuta a Roma al Palazzo dei Congressi, dall’8 al 10 settembre, promossa dal Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati e dalla Rete delle Professioni Tecniche, con il supporto del network Smart Building Italia.
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“Tre giorni per dialogare con le istituzioni e la politica”, ha dichiarato Giovanni Esposito Presidente del Consiglio nazionale dei Periti Industriali, “e soprattutto per far comprendere quanto le professioni tecniche e le relative competenze possano essere in concreto al centro di questo colossale progetto di trasformazione del Paese”.
Noi siamo dentro i processi e ci siamo con proposte concrete che abbiamo annunciato durante i tre giorni di confronto e che consegneremo direttamente nelle mani del futuro Governo: il nuovo Libro Bianco delle professioni tecniche”.
Energia, sostenibilità, innovazione, digitalizzazione e soprattutto “smart”
Nella sessione plenaria inaugurale, alla presenza delle autorità politiche -tra cui il sindaco di Roma Roberto Gualtieri – e dei singoli rappresentanti delle nove categorie professionali
aderenti alla Rpt, il messaggio univoco è stato di unire forze e competenze per creare una e
sinergia a favore del Paese, concretizzando un’armonica interazione fra multidisciplinarità e
multi professionalità.
Nel corso della prima giornata è stata presentata la prima bozza di Libro Bianco realizzato
dal Comitato tecnico scientifico di RIH, che le professioni presenteranno al futuro Governo
con l’obiettivo di offrire un contributo al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione
del Paese posti dall’Europa, con le scadenze ravvicinate del 2030 e 2050.
Coorganizzatore